I suoi racconti si rifanno allo stile di Poe, ma lasciano un finale sempre dubbioso, come un tarlo nella testa come se, per quanto possa essere assurdo quello che scriveva, fosse davvero successo.
Questo racconto che mi ha colpito particolarmente, descriveva due signori che grazie anche all'utilizzo di erbe e droghe, si addentravano nel mondo dei sogni lucidi, sogni così vivi da sembrare reali.
Ogni volta si spingevano sempre più in là fino ad arrivare ad un punto critico...
Non voglio guastarvi il finale, se avrete modo di avere la raccolta lo troverete sicuramente.
Il succo della questione è che, anche nei sogni lucidi ci sono limiti quasi impossibili da raggiungere, per esempio, mi è sempre difficile volare oltre il cielo quindi nell'universo, se qualcuno invece riuscisse a volare oltre l'universo, cosa troverebbe?
Il cervello come si comporterebbe trovandosi nella situazione di rielaborare ciò che nessuno al mondo ha mai visto?
Alcune persone mi hanno detto, bé si rifarebbe a qualche film o usando combinazioni del subconscio.
Ma questo vale solo per cose che comunque hanno una logica nella nostra realtà, quello che nessun uomo può aver condiviso non può essere rielaborato perché non conosciuto, ricordandoci che, siamo in un sogno lucido non in un sogno normale, quindi siamo coscienti di ciò che vediamo e la nostra mente, se il controllo è completo, è libera da contaminazioni involontarie.
Sarebbe interessante sapere se esistono persone che hanno praticato seriamente questa tiplogia di viaggio e cosa hanno da raccontarci.
come si chiamava il racconto ?
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